Il crollo delle crypto per il play-to-earn: barriera od opportunità?

crollo cryptovalute

Senza voler indagare il motivo per cui nel secondo trimestre del 2022 c’è stato il più consistente crollo delle cryptovalute, che hanno perso rispetto a due anni fa 2/3 del loro valore, ci chiediamo se questo momento critico possa essere un freno allo sviluppo dei giochi play-to-earn, smorzando gli entusiasmi, oppure possa divenire un’opportunità…

Possiamo dirlo con certezza, le cryptovalute già stavano vivendo un momento di “stasi” prima che il caso Terra / Luna si abbattesse su tutto il fenomeno, accelerando un processo al ribasso, che a dire il vero già si era innescato. Nelle settimane successive poi alcuni “exchanges” che operavano soprattutto grazie allo “staking” di risorse, hanno cominciato a scricchiolare, negando in alcuni casi il prelievo ai propri clienti… Tutto questo (e molto altro che non siamo in grado di approfondire) ha scatenato una vera e propria tempesta perfetta sulle cryptovalute, con i due token di riferimento, il Bitcoin sceso al di sotto dei 20.000 euro e l’Ethereum sceso al di sotto dei 1.000 euro, soglie che sinceramente credevamo ormai acquisite.

Siccome in questo piccolo blog ci occupiamo di giochi play-to-earn, che sono costruiti ognuno con un proprio “ecosistema” sulle diverse blockchain, ovviamente questo momento di “bassa” influenza anche la partecipazione degli utenti a questi giochi. Certo a primo acchito, magari istintivamente, dato il periodo, saremmo portati a tenercene alla larga… sebbene come abbiamo tanto spesso ribadito nei nostri articoli, non si possa parlare di investimento ma solo di gioco (magari di gioco a “costo zero” rispetto a quelli pay-per-win o da acquistare su licenza), c’è poco da fare: la prima reazione e quella più naturale è tenersene alla larga, o comunque stare alla finestra ad aspettare cosa succederà nei prossimi mesi.

Barriera: il crollo delle cryptovalute ha smorzato l’entusiasmo verso i giochi play-to-earn?

Non c’è dubbio che questi ultimi mesi di incertezza sull’andamento delle cryptovalute (che ci avevano abituato fin troppo bene) abbia in qualche modo smorzato gli entusiasmi dei giocatori verso i giochi play-to-earn e anche nei confronti dei “metaversi” (in merito a cosa siano, leggi il nostro articolo).

In qualche modo quindi la perdita di capitalizzazione di tutto il mercato dei token in blockchain funge da barriera all’ingresso di nuovi players nel campo dei giochi play-to-earn, alimentando quindi la spirale al ribasso di tutto il fenomeno.

Certo se appartenete a quella categoria di giocatori che vedevano nel play-to-earn una facile fonte di guadagno, una sorta di pietra filosofale per cui si potesse vivere senza lavorare, beh allora è chiaro che sarete scettici in questo momento particolare. Ma con o senza il crollo dei valori dei token, la pietra filosofale non sarebbe comunque esistita: il gioco resta gioco, per qualche fortunato si può tramutare in un “colpo vincente”, ma si è sempre trattato a nostro avviso di eccezioni… Nulla si raggiunge nella vita senza sforzo.

Lo ripetiamo ancora una volta: i giochi play-to-earn restano comunque giochi; magari se si è tra i pionieri di un gioco che poi si consoliderà nel tempo e raggiungerà una platea cospicua di giocatori, le risorse accumulate durante le prime fasi del gioco stesso potranno acquisire un certo valore, superiore alla quantità di tempo e risorse investite all’inizio. Ma ci sono troppe incognite affinchè davvero si possa considerare giocare un lavoro od un investimento…

Opportunità: il crollo delle cryptovalute può essere utilizzato come volano per l’ingresso nei metaversi e nei play-to-earn più famosi?

Dall’altro punto di vista potremmo considerare questo calo del valore dei token in blockchain come un’opportunità: ci sono alcuni metaversi come Decentraland o The Sandbox o ancora Somnium Space i cui assets erano davvero inaccessibili per l’acquisto fino ad almeno un anno fa.

Se non partite da un portafoglio crypto, ma da un “gruzzoletto” in monete FIAT, oggi l’accesso a questi assets è decisamente più economico rispetto ad un anno fa: magari potreste riuscire a trovare sui market secondari (come Opensea ad esempio) dei lotti di terreno su uno di questi metaversi, che oggi con la conversione favorevole EUR vs Ethereum oppure EUR vs MANA risultano decisamente più accessibili.

Ma anche se non intendete “acquisire” degli assets così “cari” (ricordiamolo, è sempre un rischio) l’ingresso nei giochi a partire dalla valuta di riferimento (e non da un wallet crypto) è decisamente più economico ed agevole. Quindi a nostro avviso se si parte dalla propria valuta per convertirla in una dotazione di token iniziale per cimentarsi con qualche gioco (ad esempio alcuni giochi sulla blockchain WAX come Alien Worlds o Koloboks.io pur essendo marginali, sono oggi molto economici e comunque divertenti) forse è proprio questo il momento per iniziare.

Il tutto sempre con cautela, oculatezza e sempre mirando al divertimento, mai alla ricerca della pietra filosofale, che è costata la vita a tanti alchimisti!

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